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L  A  C IN ROMAj per Ignatio de Lazari  itf  i Cta Licenza de Suprieri IL BEATO FELICE CHE TIENE IN BRACCIO GIESV BAMBINO  Dedicato all Illuftre   Eccellente Sig il Sig COSMO BERARDINELLI CHIRV R G O Ad infanza Di Venantio Mojfi  Domenica Nonelli Milt quanto puoi T gi dal Cielo Nel Seno di MARrA traheli Iddio Che per purgar d Adamo il Elio rio Volle prouar di cruda morte il telo Et or d Vmanir piegando il velo Perfar nell Vmilt pago il difio Di Felice nel grembo vmilc e pio Difcende qui doue frondeggia il Stelo Pur quelli e il Sole eterno ombra fugace E l Vomo e quel dalla beata mole Scefo Felice in fen porta la face O merauiglie inufitate e fole   Diuin Sole in braccio all Vomo giace Chi crederi a giacerfi all ombra il Sole
Per
Il Beato Felice
Che Tiene In Braccio Giesv Bambino.
Sonetto
Dedicato all' Illuftre, & Eccellente Sig., il Sig.
Cosmo Beradinelli
Chirvrgo.
Ad inftanza Di Venantio Moffi, e Domenica Nonelli.
 
Milta quanto puoi? Tu gia dal Cielo
Nel Seno di MARIA trahefli Iddio
Che per purgar d' Adamo il fallo rio,
Volle prouar di cruda morte il telo;
 
Et or' d' Vmanita fpiegando il velo,
Per far nell' Vmilta pago il difio,
Di FELICE nel grembo vmile, e pio
Difcende qui, doue frondeggia il Stelo.
 
Pur quefti e il Sole eterno, ombra fugace
E' l' Vomo; e quel dalla beata mole
Scefo a FELICE in fen 'porta la face.
 
O' merauiglie inufitate, e fole,
Il Diuin Sole in braccio all' Vomo giace.
Chi crederia giacerfi all' ombra il Sole.
 
L.A.C.
 
IN ROMA, per Ignatio de' Lazari. 1681. Con Licenza de' Supriori.

Revision as of 14:44, 14 September 2017

Per Il Beato Felice Che Tiene In Braccio Giesv Bambino. Sonetto Dedicato all' Illuftre, & Eccellente Sig., il Sig. Cosmo Beradinelli Chirvrgo. Ad inftanza Di Venantio Moffi, e Domenica Nonelli.

Milta quanto puoi? Tu gia dal Cielo Nel Seno di MARIA trahefli Iddio Che per purgar d' Adamo il fallo rio, Volle prouar di cruda morte il telo;

Et or' d' Vmanita fpiegando il velo, Per far nell' Vmilta pago il difio, Di FELICE nel grembo vmile, e pio Difcende qui, doue frondeggia il Stelo.

Pur quefti e il Sole eterno, ombra fugace E' l' Vomo; e quel dalla beata mole Scefo a FELICE in fen 'porta la face.

O' merauiglie inufitate, e fole, Il Diuin Sole in braccio all' Vomo giace. Chi crederia giacerfi all' ombra il Sole.

L.A.C.

IN ROMA, per Ignatio de' Lazari. 1681. Con Licenza de' Supriori.