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[206 handwritten in upper right corner] [images: decorative border on top; two triangular columns on each side; small ship in water on bottom; illegible inscription below ship]
S. GUGLIELMO DUCA D'AQUITANIA
Portandosi armato nell'Eremo à penitenza cosí parla à sè s(?)tesso.
SONETTO.
ITE spoglie superbe, ostri Reali Longi dal sen', come dal cuor' in bando: chi d'ottener desia glorie immortali Deue saggio fuggir Regio commando.
Trà voi rustiche balze ecco tramando Queste dell' alma mia stille vitali; Calchi il mio piè le vostre spine errando, Et all'Empiree(?) soglie impenni l'ali.
Se cinto d' armi il mio Signor superno Offesi; hor vengo al vostro horror beato Campion del Ciel, per oltraggiar l' inferno.
Trà questi ferri il corpo mio legato Vuò che (sciolto d' abiffo il nodo eterno) Vinca l'Erebo tutto allo steccato.
Domenico Manzone
In Roma, presso il Varefe. 1672 Con licenza a de'Superiori.