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A S. MARIA EGIZZIACA PER LA SVA CONVERSIONE SONETTO.
FATTA sei non curante aurati fregi ; Lieta t'induci à calpestar gli honori, Et eleuata in solitarij horrori Cittadina te'n corri al Rè de'Regi.
Apprenda pur ogn'alma i tuoi dispregi Per rifiutar ne'fasti e gl'ostri, e gl'ori Che dalle guancie al fin cadono i fiori, E al dente dell'età cedono i pregi.
Mà tù qual Rosa bella, & innocente, Mentre in spine di ferro allegra giaci, Dai la salma alla Terra, e al Ciel la mente.
Così palesi i tuoi spirti viuaci E affascinando i sensi ad ogni Gente Saggia gli arcani tuoi reueli, e taci.
Diomede Constansi.
IN ROMA Per il Mancini. M.DC.LXIV. Con Licenza de' Superiori.