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tinuare per finire tutto dentro la giornata d'oggi. Del resto non mi rimane molto. La biancheria, i vestiti, tutti i tuoi ritratti. Essi naturalmente saranno gli ultimi a lasciare le pareti e gli ultimi a salutare questa camera dove per cinque mesi ànno messo l'allegria del loro bel sorriso. Quando anch'essi se ne saranno andati, mi affretterò a partire: ne l'aria qui si sente già l'indescrivibile melanconia spirante da tutte le camere ammobiliate, così volgari e banali. Sarò a Firenze Venerdì. Dove tu sei, frattanto? Mentre io godo la tranquillità de i colli Toscani dove ti costringe a lavorare il tuo destino? Sei a Chicago, sempre? Allora come mai Zabetta m'à fatto capire che tu saresti andata per qualche tempo in campagna? Sempre più occupata invece tu sei, povero amore e non v'è giorno che non t'apporti la sua pena. In tali condizioni di spirito comprendo benissimo quale facile presa