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il benvenuto. Ancora i calendari sono fermi al maggio, uno segue tuttora la data de la mia partenza. E io provo una sensazione strana trovandomi dopo quattro mesi ne la mia camera, come se nulla fosse accaduto, come se il tempo trascorso non avesse aperto ne la mia vita una parentesi che poteva chiudersi con la morte. O', sopratutto, una sensazione vera di benessere, di pacata gioia che mi viene dal sentirmi con te. A Firenze il dover celare continuamente quello che mi bercia il cuore finisce per darmi la febbre e mi mette addosso una melanconia invincibile. Qui, solo, mi pare di rivivere. Davvero non avrò pace, mai, se non quando potrò esserti per sempre vicino. Quantd nessuno potrà più allontanarti da me e rubarti al mio amore.