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[206 handwritten in upper right corner] [images: decorative border on top; two triangular columns on each side; small ship in water on bottom]
S. GUGLIELMO DUCA D'AQUITANIA
Portandosi armato nell'Eremo à penitenza cosí parla à sè s(?)tesso.
SONETTO.
ITE spoglie superbe, ostri Reali Longi dal sen', come dal cuor' in bando: chi d'ottener desia glorie immortali Deue saggio fuggir Regio commando.
Trà voi rustiche balze ecco tramando Queste dell' alma mia stille vitali; Calchi il mio piè le vostre spine errando, Et all'Empiree(?) soglie impenni l'ali.
DVCA DAQVITANIA Tortandofi armato ntu Eremo a penitenza cos parla se Hejfo TJomemc Manzftjo In Roma prclTo il Varcfc Con licenztt deSuperiort I T E fpoglie fupcrbe oftri Reali Longi dal fen come dal cuor in bando Chi dottener deCa glorie immortali Dcue faggio fuggir Regio commando Tra voi ruftichc balie ecco tramando Quelle dellalma mia ftille vitali Calchi il mio pi le voftre pine errando Et aUEmpircc Ibglic impenni lali Se cinto darmi il mio Signor fuperno OlFefi hor vengo al voftro horror beato Campion del Ciel per oltraggiar T inferno Tra quelli ferri il corpo mio legato Vu che fciolto dabilfo il nodo eterno yinca lrebo tutto allo licccato