.NDQ.MjI1NTg: Difference between revisions

From Newberry Transcribe
Jump to navigation Jump to search
No edit summary
No edit summary
Line 1: Line 1:
IL TEBRO
IL TEBRO
Che ammira il Signore D. GIO: PIETROFRANCHI di Pistoia Compositore  
Che ammira il Signore D. GIO: PIETRO FRANCHI di Pistoia Compositore  
di Musica, che sotto l'ombra dell' Eccellentissima Signora
di Musica, che sotto l'ombra dell' Eccellentissima Signora
DUCHESSA DI ZAGAROLO
DUCHESSA DI ZAGAROLO
Line 17: Line 17:
Vanno i Cori a incantare, onde la Fama  
Vanno i Cori a incantare, onde la Fama  
Auezza allo stupor, stupida esclama
Auezza allo stupor, stupida esclama
Cedete al doce suon Corde Febee.
Cedete al dolce suon Corde Febee.


Mà più per Te, cui la Liguria onora,
Mà più per Te, cui la Liguria onora,
Line 25: Line 25:
Ed a tanta Virtù, che con ragione
Ed a tanta Virtù, che con ragione
Così raro Fulgore illustra, indora,  
Così raro Fulgore illustra, indora,  
Ceda i suoi lauri il TEBRO oggi all' OMBRONE.
Ceda i suoi lauri il TEBRO oggi all'OMBRONE.
Di Nicolo Maria Solyma
Di Nicolo Maria Solyma


IN ROMA, Nella Stamperia della Reuerenda Camera Apostolica. 1690.
IN ROMA, Nella Stamperia della Reuerenda Camera Apostolica. 1690.
CON LICENZA DE' SUPERIORI.
CON LICENZA DE' SUPERIORI.

Revision as of 12:19, 18 July 2017

IL TEBRO Che ammira il Signore D. GIO: PIETRO FRANCHI di Pistoia Compositore di Musica, che sotto l'ombra dell' Eccellentissima Signora DUCHESSA DI ZAGAROLO Fà risplendere gloriosamente la sua Virtù nel Dramma INTITOLATO LA LIBERTÁ NELLE CATENE Nel Palazzo di Sua Eccellenza. Così parla.

SONETTO. A Risuelgliar le tempestose Idee Dell' algoso mio crin di nouo chiama Anfion vita nouella, e Roma acclama Quanto prima sognar le carte Achee.

Quante note egli fà tante Medee Vanno i Cori a incantare, onde la Fama Auezza allo stupor, stupida esclama Cedete al dolce suon Corde Febee.

Mà più per Te, cui la Liguria onora, O GRAN LUME DEL LATIO, al paragone Egli vince Anfione, e Febo ancora.

Ed a tanta Virtù, che con ragione Così raro Fulgore illustra, indora, Ceda i suoi lauri il TEBRO oggi all'OMBRONE. Di Nicolo Maria Solyma

IN ROMA, Nella Stamperia della Reuerenda Camera Apostolica. 1690. CON LICENZA DE' SUPERIORI.