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A SAN CARLO Che perarreftar la Pelle port nella Croco quel Chiodo che gi feru  Coftantino di Freno  SONETTO DEDICATO ALLEMINENTISSE REVERENDISS SIGCARD LVIGI OMODEI P ROTETTORE OcirArchiconfrat de SS Ambrogio cCario della Naiionc Lombarda A ijlanztdi Avario FrertJ i Pietr Sotcacajl Proditone de Feilaroli l rVmil CARLO Emolator dAugufto Lalcia laurea Corona clRoffo Manto E del liio Legno e del hio Chiodo onullo Toglie ad Eraclio e Coftantino il vanto LInnocente Ilac eI Paftor Giufto Al Ilio Falcio e al fuo Focoaggiugne il Canto EI Giudice Pietol eI Ladro Ingioilo Paga col Tronco el Laccio Morte il Pianto  Col Ferro ch la Croce ei porta in feno A quel Moftro Infernal  eh ancor non langue  Sotto al Ballon temuto imbocca il Freno E mentre corre ad ilpiantar quell Angue Che qualIdra dirama il fuo Veleno Suena col Chiodo in Mano al Piede il Sangue Di Go GiToluifio S iftAci m In ROMA  P Paolo Moneta MDCLXXVIL Con licenza de Superiori
A SAN CARLO
Che per arrestar la Peste porto nella Croce
quel Chiodo, che gia serui à Costantino
di Freno.
SONETTO
  DEDICATO ALL'EMINENTISSIME REVERENDISSIME SIG.CARD.
LUIGI OMODEI  
PROTETTORE
dell'Archiconfrat de SS. Ambrogio, e Carlo della Natione Lombarda.
Ad istanza di Mario Frigeri, e Pietro Sottocas a Promeditori, e de Festaroli.
Gia l'umil CARLO Emolator d'Augusto
Lascia l'aurea Corona, e'l Rosso Manto:
E del suo Legno, e del fuo Chiodo onusto
Toglie ad Eraclio, e à Costantino il vanto.
L'Innocente Isaac,  e'I Pastor Giusto
  Al suo Fascio, e al suo Foco aggiugne il Canto:
E'I Giudice Pietoso e'l Ladro Ingiusto
Paga col Tronco, e'l Laccio à Morte il Pianto.
  Col Ferro, chla Croce ei porta in feno,
A quel Mostro Infernal, ch'ancor non langue,
  Sotto al Baston temuto imbocca il Freno.
E mentre corre ad ispiantar quell'Angue,
Che qual'Idra dirama il suo Veleno;
Suena col Chiodo in Mano al Piede il Sangue.
Di Gio, Girolamo  Siriaci.
In ROMA,  Per Paolo Moneta. MDCLXXVII. Con licenza de Superiori

Revision as of 13:38, 17 July 2017

A SAN CARLO

Che per arrestar la Peste porto nella Croce 

quel Chiodo, che gia serui à Costantino di Freno. SONETTO

DEDICATO ALL'EMINENTISSIME REVERENDISSIME SIG.CARD.
LUIGI OMODEI 

PROTETTORE dell'Archiconfrat de SS. Ambrogio, e Carlo della Natione Lombarda. Ad istanza di Mario Frigeri, e Pietro Sottocas a Promeditori, e de Festaroli.

Gia l'umil CARLO Emolator d'Augusto
Lascia l'aurea Corona, e'l Rosso Manto:
E del suo Legno, e del fuo Chiodo onusto

Toglie ad Eraclio, e à Costantino il vanto.

L'Innocente Isaac,  e'I Pastor Giusto
Al suo Fascio,  e al suo Foco aggiugne il Canto:
E'I Giudice Pietoso  e'l Ladro Ingiusto
Paga col Tronco, e'l Laccio à Morte il Pianto.
Col Ferro, ch'à la Croce ei porta in feno,
A quel Mostro Infernal,  ch'ancor non langue,
Sotto al Baston temuto imbocca il Freno.
E mentre corre ad ispiantar quell'Angue,
Che qual'Idra dirama il suo Veleno;
Suena col Chiodo in Mano al Piede il Sangue.

Di Gio, Girolamo Siriaci.

In ROMA,  Per  Paolo Moneta. MDCLXXVII. Con licenza de Superiori