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LE TENEBRE ILLVSTRATE DALLI SPLENDORI DEL DIVINO INFANTE NELLA NOTTE DEL SANTISSIMO NATALE SONETTO DEDICATO Air ILLVSTRISS SIG CARLO CARTARI AVVOCATO CONCISTORIALE DECANO Efiata da i giufti  oh lnta Notte j Recafti al fin s luminofo Giorno Notte non ti direi ma chiaro Giorno Che rifchiari le Menti e pur Tei Notte   Giorno non pollo dir f tu fei Notte Bench lucida fij pi d ogni Giorno j Luce Beata e folpirato Giorno S chiamata da Padri oh cara Notte Toglie la Luce voftra il Lume al Giorno Tenebre care   alpettata Notte Notte non gi  ma lurriinofb Giorno Se d lume s chiaro Noi la Notte Pofiam le ftanche membra noftre il giorno E defilati godiam la bella Notte Di VSIlIufirifilma HumllilT Seri e Nepote In Roma Nella Stamparla di Franccfco deLazari figlio dTgnatio  CON LICENZA D E SV P ERlORl
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LE TENEBRE ILLUSTRATE
DALLI SPLENDORI DEL
DIVINO INFANTE
NELLA NOTTE
DEL SANTISSIMO NATALE
SONETTO
DEDICATO ALL'ILLUSTRISS. SIG.
CARLO CARTARI
AVVOCATO CONCISTORIALE DECANO.
 
[image: decorative capital D in a sqaure] Esiata da i giusti, oh santa Notte,
Recasti al fin sì luminoso Giorno:
Notte non ti direi, mà chiaro Giorno,
Che rischiari le Menti, e pur sei Notte.
 
Giorno non posso dir, se tu sei Notte,
Benche lucida sij più d'ogni Giorno;
Luce Beata, e sospirato Giorno,
chiamata da' Padri oh cara Notte.
 
Toglie la Luce vostra il Lume al Giorno;
Tenebre care, & aspettata Notte;
Notte non già, ma luminoso Giorno.
 
Se lume chiaro à Noi la Notte,
Posiam le stanche membra nostre il giorno,
E destati godiam la bella Notte.
 
 
Di V.S. Illustrissima
Humiliss. Sera. e Nepote
Paluzzo Febei.
 
In Roma, Nella Stamparia di Francesco de'Lazari, figlio d'Ignatio. 1695.
CON LICENZA DE'SUPERIORI.
 
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LE TENEBRE ILLUSTRATE DALLI SPLENDORI DEL DIVINO INFANTE NELLA NOTTE DEL SANTISSIMO NATALE SONETTO DEDICATO ALL'ILLUSTRISS. SIG. CARLO CARTARI AVVOCATO CONCISTORIALE DECANO.

[image: decorative capital D in a sqaure] Esiata da i giusti, oh santa Notte, Recasti al fin sì luminoso Giorno: Notte non ti direi, mà chiaro Giorno, Che rischiari le Menti, e pur sei Notte.

Giorno non posso dir, se tu sei Notte, Benche lucida sij più d'ogni Giorno; Luce Beata, e sospirato Giorno, Sì chiamata da' Padri oh cara Notte.

Toglie la Luce vostra il Lume al Giorno; Tenebre care, & aspettata Notte; Notte non già, ma luminoso Giorno.

Se dà lume sì chiaro à Noi la Notte, Posiam le stanche membra nostre il giorno, E destati godiam la bella Notte.


Di V.S. Illustrissima Humiliss. Sera. e Nepote Paluzzo Febei.

In Roma, Nella Stamparia di Francesco de'Lazari, figlio d'Ignatio. 1695. CON LICENZA DE'SUPERIORI.

[image bottow row: decorative vines with a man racing right, an encircled flower in the middle, and a man facing left]