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NELLA FESTIVIT DE SANTI MARTIRI COSMO E DAMIANO MEDICI ARABI Celebrata daliV niuerfit e Collegio deBarbieri di Roma nella loro Chiefa  SONETTO DEDICATO ALLEMINENTISS E REVERENDISS SIGNOR CARDINAL PIO PROTETTORE Ad ifianza della detta V niuerfit OI che da Elisj Eterei al fuol fcendette Le Salme  inbalzamar fggi Cultori E premette temprar mortali ardori Succo immortai di Panacea celette  Voi che di mano Morte ognhor togliette Di Bipenne fatai letei rigori E bandife in trattar vitali humori  Da legra Humanitle angofcie infette Di vottra alta Virt furon Portenti Che quante a lhuom ferrar piaghe infelici Tante aprirmi del Ci el Porte lucenti Doue cinti di Palme in lieti aufpicj  Arabi alati entro i fuoi raggi ardenti Siete del Sol Diuin doppie Fenici Di Giofeppc Chiefa  IN ROMA Per il Moneta  Con licenza di Superiori
NELLA FESTIVITA'
DE' SANTI MARTIRI
COSMO, E DAMIANO  
MEDICI ARABI,
Celebrata dall'Vniuersità, e Collegio de'Barbieri
di Roma nella loro Chiesa.
SONETTO
DEDICATO ALL'EMINENTISS. E REVERENDISS.
SIGNOR CARDINAL PIO  
PROTETTORE  
Ad istanza della detta Vniuersità.
 
VOI, che da Elisj Eterei al suol scendeste
Le Salme  à inbalzamar saggi Cultori,
Espremeste temprar mortali ardori  
Succo immortali di Panacea celeste.
 
Voi , che di mano à Morte ogn'hor toglieste
i Bipenne fatal letei rigori,
E bandiste in trattar vitali humori   
Da l'egra Humanità angoscie infette.
 
Di vostra alta Virtù furon Portenti,
Che quante a l'huom serrar piaghe infelici,
Tante apriron del Ciel Porte lucenti.
 
Doue cinti di Palme in lieti aufsicj,
Arabi alati entro i suoi raggi ardenti,
Siete del Sol Diuin doppie Fenici.
 
Di Gioseppe Chiesa.
 
IN ROMA, Per il Moneta.   Con licenza de' Superiori.

Latest revision as of 05:36, 4 August 2017

NELLA FESTIVITA' DE' SANTI MARTIRI COSMO, E DAMIANO MEDICI ARABI, Celebrata dall'Vniuersità, e Collegio de'Barbieri di Roma nella loro Chiesa. SONETTO DEDICATO ALL'EMINENTISS. E REVERENDISS. SIGNOR CARDINAL PIO PROTETTORE Ad istanza della detta Vniuersità.

VOI, che da Elisj Eterei al suol scendeste Le Salme à inbalzamar saggi Cultori, Espremeste temprar mortali ardori Succo immortali di Panacea celeste.

Voi , che di mano à Morte ogn'hor toglieste i Bipenne fatal letei rigori, E bandiste in trattar vitali humori Da l'egra Humanità angoscie infette.

Di vostra alta Virtù furon Portenti, Che quante a l'huom serrar piaghe infelici, Tante apriron del Ciel Porte lucenti.

Doue cinti di Palme in lieti aufsicj, Arabi alati entro i suoi raggi ardenti, Siete del Sol Diuin doppie Fenici.

Di Gioseppe Chiesa.

IN ROMA, Per il Moneta. Con licenza de' Superiori.