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SONETTO  
SONETTO  


Dedicato all'Illustriss. &  Reuerendiss. Sig. Monfig.  
Dedicato all'Illustriss. &  Reuerendiss. Sig. Monsig.  
FRANCESCO CEVA  
FRANCESCO CEVA  
Primicerio della Venerabile Archiconfraternita' delle  
Primicerio della Venerabile Archiconfraternità delle  
gloriose SS. Orsola, e Caterina di Roma  
gloriose SS. Orsola, e Caterina di Roma  
Dalle Sorelle di detta Archiconfraternita'.  
Dalle Sorelle di detta Archiconfraternità.  


D I Salomon fra le Consorti belle Vnica f di Faraon la Prole Cui di belleiia cmulatrice al Sole Diero Regio natal placide Iklle  N n che ftoltoiofono Altre facclle La bellezza celeftc accender fuoI  Vaga Egida belt tanto non puolc  Il Regc Ebreo fia paragone imbelle eh ombra di Chrifto hor Salamon fi vede La pi leggiadra Spofa  Caterina Cui fan ferro immortai Collanza e Fede E gi chognAlma oggi Collei s inchina lo taccio che lodar fol fi concede A Celefte Cantor Cofa Diuina Giiifcppe Apruzzi  ITn ROMA Per Ignatio de Lazzari M DC LXX Con licenza de Superiori
DI Salomon frà le Consorti belle
Vnica Faraon la Prole,
Cui di bellezza emulatrice al Sole
Diero Regio natal placide stelle
 
Nò nò, che stolto io sono; Altre facelle
La bellezza celeste accender suoIe,
Vaga Egita beltà tanto non puole,
Il Rege Ebreo fia paragone imbelle.
 
Ch'ombra di Christo hor Salamon si vede,
La più leggiadra Sposa è Caterina
Cui fan serto immortal Costanza, e Fede.
E già ch'ogn'Alma oggi à Costei s' inchina,
lo taccio che lodar sol si concede
A Celeste Cantor Cosa Diuina.
 
Giusppe Apruzzi.
 
IN ROMA, Per Ignatio de' Lazzati. M.DC.LXX .
Con licenza de' Superiori.

Latest revision as of 04:59, 13 July 2017

PER LA SOLLENNITA' DI S CATERINA VERGINE , E MARTIRE

SONETTO

Dedicato all'Illustriss. & Reuerendiss. Sig. Monsig. FRANCESCO CEVA Primicerio della Venerabile Archiconfraternità delle gloriose SS. Orsola, e Caterina di Roma Dalle Sorelle di detta Archiconfraternità.

DI Salomon frà le Consorti belle Vnica fù Faraon la Prole, Cui di bellezza emulatrice al Sole Diero Regio natal placide stelle

Nò nò, che stolto io sono; Altre facelle La bellezza celeste accender suoIe, Vaga Egita beltà tanto non puole, Il Rege Ebreo fia paragone imbelle.

Ch'ombra di Christo hor Salamon si vede, La più leggiadra Sposa è Caterina Cui fan serto immortal Costanza, e Fede. E già ch'ogn'Alma oggi à Costei s' inchina, lo taccio che lodar sol si concede A Celeste Cantor Cosa Diuina.

Giusppe Apruzzi.

IN ROMA, Per Ignatio de' Lazzati. M.DC.LXX . Con licenza de' Superiori.