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DVCA DAQVITANIA Tortandofi armato ntu Eremo a penitenza cos parla se Hejfo TJomemc Manzftjo In Roma prclTo il Varcfc  Con licenztt deSuperiort I T E fpoglie fupcrbe  oftri Reali Longi dal fen come dal cuor in bando Chi dottener deCa glorie immortali Dcue faggio fuggir Regio commando Tra voi ruftichc balie ecco tramando Quelle dellalma mia ftille vitali Calchi il mio pi le voftre pine errando Et aUEmpircc Ibglic impenni lali  Se cinto darmi il mio Signor fuperno OlFefi hor vengo al voftro horror beato Campion del Ciel per oltraggiar T inferno Tra quelli ferri il corpo mio legato Vu che fciolto dabilfo il nodo eterno yinca lrebo tutto allo licccato
[206 handwritten in upper right corner]
[images: decorative border on top; two triangular columns on each side; small ship in water on bottom; illegible inscription below ship]
 
S. GUGLIELMO
DVCA D'AQUITANIA
 
Portandosi armato nell'Eremo à penitenza
cosí parla à sè s(?)tesso.
 
SONETTO.
 
ITE spoglie superbe, ostri Reali
Longi dal sen', come dal cuor' in bando:
chi d'ottener desia glorie immortali
Deue saggio fuggir Regio commando.
 
Trà voi rustiche balze ecco tramando
Queste dell' alma mia stille vitali;
Calchi il mio piè le vostre spine errando,
Et all'Empiree(?) soglie impenni l'ali.
 
Se cinto d' armi il mio Signor superno
Offesi; hor vengo al vostro horror beato
Campion del Ciel, per oltraggiar l' inferno.
 
Trà questi ferri il corpo mio legato
Vuò che (sciolto d' abiffo il nodo eterno)
Vinca l'Erebo tutto allo steccato.
 
Domenico Manzone
 
In Roma, presso il Varefe. 1672
Con licenza a de'Superiori.

Latest revision as of 17:01, 15 July 2017

[206 handwritten in upper right corner] [images: decorative border on top; two triangular columns on each side; small ship in water on bottom; illegible inscription below ship]

S. GUGLIELMO DVCA D'AQUITANIA

Portandosi armato nell'Eremo à penitenza cosí parla à sè s(?)tesso.

SONETTO.

ITE spoglie superbe, ostri Reali Longi dal sen', come dal cuor' in bando: chi d'ottener desia glorie immortali Deue saggio fuggir Regio commando.

Trà voi rustiche balze ecco tramando Queste dell' alma mia stille vitali; Calchi il mio piè le vostre spine errando, Et all'Empiree(?) soglie impenni l'ali.

Se cinto d' armi il mio Signor superno Offesi; hor vengo al vostro horror beato Campion del Ciel, per oltraggiar l' inferno.

Trà questi ferri il corpo mio legato Vuò che (sciolto d' abiffo il nodo eterno) Vinca l'Erebo tutto allo steccato.

Domenico Manzone

In Roma, presso il Varefe. 1672 Con licenza a de'Superiori.